La nuova Triumph Trident 660 è arrivata: look moderno ispirato al passato, tanta cura del dettaglio e motore tre cilindri da 81 Cv (con kit per patente A2). Disponibilità da gennaio 2021

Per un motociclista la stagione autunnale è sinonimo di novità: purtroppo, Eicma 2020 è saltata e rimandata di un anno, ma i nuovi modelli comunque sono pronti a mostrarsi in pubblico. Il nome della protagonista di oggi torna a rimbombare sul mercato: dopo essersi mostrata in veste di concept, ecco la nuova Triumph Trident 660. Lei è la naked entry level della Casa di Hinckley: una moto progettata per essere facile, ma soprattutto divertente, con un equipaggiamento tecnico stuzzicante e un design curato e moderno.

TRIUMPH TRIDENT 660: COME È FATTA

Questa novità inglese è caratterizzata da uno stile ispirato al passato, minimalista e dinamico. Il tocco del designer Rodolfo Frascoli ha donato alla nuova Triumph Trident 660 linee tondeggianti e sinuose, a partire dal faro anteriore circolare completamente a Led, che ingloba il logo della Casa. Anche il serbatoio da 14 litri ha un design pulito, ripreso dal codino e dalla sella, componenti che sembrano un blocco unico scolpito. Quattro le colorazioni disponibili, tutte che giocano con l’alternanza del bianco, del nero e del rosso: Sapphire Black, Crystal White, Silver Ice & Diablo Red, Matt Jet Black & Matt Silver Ice (le ultime due hanno un costo aggiuntivo di 100 euro).

TRIUMPH TRIDENT 660: TECNOLOGIA

Nonostante si tratti di una entry level, la Triumph Trident 660 offre un pacchetto elettronico interessante. Prima di tutto il quadro strumenti di forma circolare è formato da un display TFT a colori e un secondo blocco LCD: oltre ai vari setting di cui vi parleremo tra poco, con l’optional My Triumph Connectivity System, è possibile connettere il proprio smartphone, gestire la musica, le chiamate in arrivo, la navigazione e molto altro. L’acceleratore è ride-by-wire, quindi non c’è il classico cavo che comanda il corpo farfallato: questa tecnologia ha permesso ai tecnici di affinare i due riding mode disponibili (Road e Rain) e il Traction Control (con possibilità di disattivarlo).

TRIUMPH TRIDENT 660: IL MOTORE

Tra le gambe non poteva che battere un tre cilindri in linea, marchio di fabbrica della Casa di Hinckley. 660 cc, 81 Cv a 10.250 giri/min e 64 Nm a 6.250 giri/min (con oltre il 90% della coppia disponibile dai 3.000 giri/min ai 10.000 giri/min). Il blocco è stato rivisto in 67 componenti per offrire il miglior bilanciamento nell’utilizzo urbano e quotidiano. Il cambio a sei rapporti può essere affiancato dal quick shift, sia in innesto che in scalata (disponibile però come optional), e lo scarico con omologazione Euro5 si compatta nella parte bassa, davanti alla ruota posteriore. Gli interventi di manutenzione programmata hanno intervalli di 16.000 km.

TRIUMPH TRIDENT 660: LA CICLISTICA

Il propulsore tre cilindri è abbracciato da un telaio in tubi di acciaio completamente nuovo. Le sospensioni sono firmate Showa: la forcella a steli rovesciati da 41 mm non è regolabile, mentre il monoammortizzatore è dotato di setting del precarico. L’impianto frenante Nissan è composto da un doppio disco anteriore da 310 mm con pinze assiali a due pistoncini e un singolo disco posteriore da 255 mm con pinza a singolo pistoncino: l’Abs è di serie e non è disattivabile. I cerchi a cinque razze sono entrambi da 17” con gomme di primo equipaggiamento Michelin Road 5 con misure 120/70 davanti e 180/55 dietro. Per quanto riguarda la posizione di guida, gli ingegneri hanno ricercato un’impostazione dinamica e poco affaticante: l’altezza da terra della sella è di 805 mm e, tra le gambe, la nuova Trident 660 promette di essere snella. Inoltre, il peso in ordine di marcia è di 189 kg.

TRIUMPH TRIDENT 660: PER CHI È

La nuova naked inglese è l’ideale per chi ricerca una prima vera moto: le foto e le info tecniche promettono tanta cura del dettaglio e facilità di guida. Inoltre, Triumph offre anche un kit postmontaggio, dedicato ai motociclisti con patente A2, che riduce la potenza massima a 47,8 Cv a 8.750 giri/min e la coppia a 51 Nm a 5.250 giri/min. Da sottolineare che questa operazione è reversibile in concessionaria. Il prezzo della nuova Triumph Trident 660 è di 7.995 euro e include due anni di garanzia (estendibile a 4 anni con il programma Triumph Just Ride) con chilometraggio illimitato. Questa novità 2021 è già ordinabile e i primi esemplari arriveranno a fine gennaio 2021, con consegne i primi di febbraio. Il Marchio inglese ha già preparato una linea accessori che comprende 45 prodotti come le protezioni motore, il parabrezza, gli specchietti bar-end, le manopole riscaldate e il già citato cambio elettronico bidirezionale.

TRIUMPH TRIDENT 660: SCHEDA TECNICA

Motore: 3 cilindri in linea, 12 valvole, DOHC, raffreddato a liquido, 660 cc, alesaggio e corsa 74 x 51.1 mm, iniezione elettronica sequenziale multipoint. Controllo elettronico dell’acceleratore, potenza massima 81 Cv (60 kW) a 10.259 giri/min, coppia massima 64 Nm a 6.250 giri/min, omologazione Euro 5.
Trasmissione: cambio a 6 rapporti (quick shift disponibile come optional), frizione multidisco a bagno d’olio con sistema antisaltellamento.

Ciclistica: telaio tubolare perimetrale in acciaio, forcellone in acciaio a doppio braccio, forcella Showa 41mm upside down con funzioni separate SFF (escursione ruota 120 mm), monoammortizzatore Showa monoshock regolabile nel precarico (escursione ruota 133,5 mm), freno anteriore con pinze Nissin a 2 pistoncini e doppio disco flottante da 310 mm, freno posteriore con pinza Nissin a singolo pistoncino e disco singolo da 255 mm, ABS di serie.

Elettronica: display TFT a colori, due riding mode, Traction Control (disattivabile).

Dimensioni: interasse 1.401 mm, lunghezza 2.020 mm, larghezza 795 mm, altezza sella 805 mm, inclinazione canotto di sterzo 24,6°, avancorsa 107.3 mm, cerchio anteriore in lega di alluminio 17” x 3,5” con gomma 120/70 R17, cerchio posteriore in lega di alluminio 17” x 5,5” con gomma 180/55 R17, capacità serbatoio 14 litri.

Peso in ordine di marcia: 189 kg.

Prezzo: 7.995 euro (Franco Concessionario).

Fonte: La Gazzetta dello Sport